Circo U.E.

Oramai è solo un circo. Una classe politica che non si può neanche più criticare, perché suscita solo ilarità', pietà e imbarazzo.

Ma questa banda con disturbi cognitivi può fare ancora molto molto male agli europei e agli italiani.

E non è più tempo di politiche "furbette".

Gli europei hanno una sola scelta: o si liberano di questo circo, coi suoi pagliacci, ballerine e nani, o vanno incontro al disastro.

L'unica proposta politica che va presa in considerazione è: uscire dalla UE per salvare l'Europa.

C'è bisogno di una forza politica che abbia solo questo come obiettivo.

Non c'è destra né sinistra, perché si tratta di un processo di liberazione, attraverso cui i popoli si riprendono in mano il loro destino.

Poi ci si potrà dividere, ma adesso l'urgenza storica è riappropriarsi del proprio destino, che ora è in mano a una banda di squilibrati, portatori di lutti e tragedie.

Non si tratta di abbandonare il sogno europeo, si tratta di appropriarsene.

Abbandonare la UE dei mercati e delle banche per costruire un'Europa dei popoli, erede della sua cultura, delle sue stratificazioni, delle sue differenze che la fanno ricca e unica.

Non una UE che omogenizza, nullifica, dissolve le tradizioni.

Non la UE dei mercati ma una Europa dei diritti del lavoro e dei lavoratori.

Tutte le posizioni intermedie, in questo momento storico, non servono.

Gli europei sono posti davanti alla scelta di liberarsi di questa siffatta UE e della sua classe dirigente o andare incontro a un futuro funesto.

Naturalmente col kit di sopravvivenza per 72 ore, senza dimenticare il coltellino svizzero.

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