Regola n.1 evitare il confronto.


 

Perchè la Meloni evita le conferenze stampa. Di cosa ha paura.?

Chi non teme la verità, non teme le domande...

La Meloni evita le conferenze stampa per la stessa ragione per cui un illusionista non ti fa mai guardare dietro il sipario: perché lì non c’è magia, solo il trucco. 

Non è paura del confronto in sé, è paura del confronto non controllato, di quelle domande che non si possono prevedere o ammorbidire con un assist amico. 

Da quando è al governo, ha scelto di comunicare come un’influencer più che come una premier: dirette social, discorsi scritti, interviste con giornalisti selezionati e mai una vera arena dove qualcuno possa incalzarla con i fatti. 

È una strategia di sopravvivenza, non di coraggio: mantenere l’immagine intatta, senza incrinature, evitando qualsiasi rischio di contraddittorio. 

La Meloni sa che una conferenza stampa vera, con domande scomode su sanità, immigrazione, economia o rapporti internazionali, smonterebbe la narrazione eroica costruita attorno alla “donna del popolo” che tiene tutto sotto controllo. 

È lo stesso meccanismo di tutti i leader populisti: dominano il palcoscenico ma temono la platea, perché la platea può fischiare. 

La sua paura non è dei giornalisti, ma del momento in cui le parole dovranno finalmente rispondere ai fatti, e non basteranno più gli slogan. 

Evitare le conferenze stampa è una forma di vigliaccheria istituzionale: un modo per governare senza mai dover rendere davvero conto.

SalVitSan

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