La frittata di patate
La realtà ci dice che l'Italia e' sempre piu' povera, che gli stipendi e le pensioni sono tra le piu' basse d'Europa, che ci sono 6 milioni di persone in povertà assoluta, che anche se lavori, sei povero, che la produzione industriale sono tre anni che non cresce, che sono diminuiti i consumi, che i prezzi aumentano piu' dell'inflazione, e mi fermo...
Poi ci viene raccontato che 25 milioni di italiani vanno in ferie, che il taglio dell'Irpef portera' nelle tasche degli italiani fino a 450 euro al mese (lordi!), che il Governo pensa alle famiglie e alle imprese, che in fondo stiamo tutti bene, che i dazi non sono un problema.
Quindi, non c'è' bisogno di lamentarsi!
Ma io che sono come San Tommaso, non credo se non vedo… E fino ad oggi, non ho visto, anzi...
Per non saper ne' leggere ne' scrivere (come si dice), vi propongo un contributo al risparmio, quello vero, quello a cui tanti già stanno affidandosi...
Ecco a voi la: "Frittata povera di patate!"
Una vecchia ricetta della cucina povera contadina, povera perché praticamente sono solo due ingredienti e non c'è l'uovo.
Fate lessare 4 patate medie e poi, dopo averle sbucciate, schiacciatele bene e mettetele in una padella. Condite con sale, pepe, aglio, un filo d'olio e abbondante rosmarino.
Fate cuocere 10 minuti per lato.
Può essere servita anche fredda.
Ora potete mangiare senza spendere quasi nulla nel Paese del Bengodi...
SalVitSantangelo


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