Il prima e il dopo
Voglio mostrarvi la differenza tra "adesso" e "una volta"... con due oggetti, due mollette per il bucato.
Una è degli anni ’60, l’altra appena uscita da una confezione del 2025.
La prima, quella a sinistra, è in legno massiccio, forse acero, forse faggio. Pesa, ha consistenza, calore e soprattutto funziona ancora dopo circa sessant’anni. Silenziosa, tenace, fedele al suo scopo. Un piccolo testimone del passato, sopravvissuto al tempo e all’uso.
La seconda, quella a destra, è un’altra storia. Leggerissima, legno tenero, tipo pioppo. Fragile, la molla sembra già stanca, pronta a mollare il colpo nonostante la confezione proclama: “extra resistente”.
Una è ancora lì, a compiere il suo dovere con dignità. L’altra… sembra già rassegnata a finire nella spazzatura.
Una durerà molti altri anni, l’altra non credo vedrà la prossima primavera.
Due oggetti nella mano. E tra loro, il racconto di un mondo che ha scambiato la durevolezza con la velocità, la solidità con l’apparenza, la permanenza con la praticità.
A volte, la storia non si legge nei libri, è lì, nascosta nelle cose che usiamo ogni giorno, e che abbiamo smesso di guardare davvero.
Forse la vera rivoluzione è tornare a costruire e a scegliere ciò che resiste. Anche se sembra solo una molletta.
SalVitSantangelo


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