L' ISTAT smentisce la propaganda
L’ ISTAT ha corretto una distorsione che da mesi sollevava dubbi nella popolazione "non fascista".
Mi riferisco all’apparente crescita continua dell’occupazione raccontata dal governo, non coerente con l’andamento stagnante dell’economia italiana.
L’ Istituto di Statistica ha aggiornato il sistema di rilevazione (come previsto periodicamente) e ha corretto i dati occupazionali.
Il risultato è una riduzione netta di circa 120.000 occupati rispetto ai dati comunicati nei mesi scorsi.
Dal 2023, il governo Meloni rivendicava un aumento record di posti di lavoro. Tuttavia, il PIL era stagnante (crescita vicina allo 0), la produttività ferma, e molti settori in rallentamento.
Economisti e osservatori notavano che i dati ISTAT sembravano troppo ottimistici, soprattutto rispetto a quelli INPS e rispetto alle reali assunzioni.
L’aggiornamento ISTAT riporta coerenza tra: andamento dell’economia reale, dati su occupazione e mercato del lavoro. Questo ridimensiona la narrativa politica basata su numeri non consolidati.
In sintesi: la revisione mette fine all’anomalia apparente e rende i dati più affidabili. Significa che i miglioramenti nel lavoro in certi settori erano sovrastimati, e ora sono stati corretti al ribasso per amore di verità.
SalVitSantangelo


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