Credeteci, ce ne libereremo!
Perché Meloni non cala nei consensi?
Non cala nei sondaggi perché ha saputo costruire un’identità politica solida e riconoscibile.
Il suo sovranismo è pragmatico, calibrato con attenzione: parla direttamente a un elettorato che vuole sicurezza, ordine, identità nazionale.
È brava a intercettare le paure e le aspettative del suo blocco sociale, senza scivolare negli eccessi retorici di Salvini.
Questo la premia: ha trasformato Fratelli d’Italia da partito marginale a forza di governo in pochi anni.
La Meloni ha fiuto politico: sa scegliere i temi che mobilitano consenso e sa mantenere la disciplina comunicativa.
Dove Salvini si è logorato con continue giravolte e uscite sopra le righe, Meloni ha scelto una strategia più sobria e determinata, che le ha permesso di drenare voti anche dalla Lega.
Sul fronte europeo adotta una linea ambigua ma funzionale: critiche dure quando serve (immigrazione, vincoli economici), ma atteggiamento cauto quando ci sono vantaggi da incassare o compromessi da stringere.
Non è antieuropeista in senso ideologico, come Salvini, ma selettivamente polemica.
Sul piano culturale, mantiene una posizione conservatrice, identitaria, con toni anti-islamisti e patriottici che rassicurano la sua parte d’elettorato.
Ma Meloni, pur essendo efficace, non è un animale politico nel senso pieno e trasversale del termine come lo era Berlusconi.
Il Cavaliere sapeva parlare a mondi diversi, aveva un carisma che travalicava i confini ideologici e un intuito comunicativo irripetibile. Meloni invece parla a un blocco preciso e, per ora, lo consolida, ma è difficile immaginarla espandere il consenso oltre certi limiti culturali, sociali e geografici.
Il suo stile è meno inclusivo, meno elastico. Questo rappresenta il suo tallone d’Achille nel medio-lungo periodo. Certamente, a mio parere, non reggerà l’usura del tempo e del potere.
Come Renzi, pagherà l’eccessiva personalizzazione del progetto.
Come Salvini, potrebbe trovarsi presto a corto di spazio.
Come risultati economici si accorgerà che non reggeranno le aspettative.
In sostanza, Meloni oggi "tiene" perché ha saputo capitalizzare su errori altrui, rabbia diffusa e una comunicazione disciplinata, ma non ha una capacità strutturale di egemonia culturale e politica.
E se la realtà economica e geopolitica la metterà sotto pressione, si vedrà quanto sia poco profonda la radice del suo consenso.
E, finalmente, ce ne libereremo!
SalVitSantangelo


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