L'ultima foglia.
Tratto da un racconto di O'Enry. La grafia del nome è o. henry, senza maiuscole perché era così che si firmava. Il suo nome vero era William S. Porter.
Lo posto in sintesi perché è una storia che mi ha commosso e che credo darà emozioni a chi legge.
C’era una volta una ragazza, fragile e coraggiosa, sdraiata sul letto della sua cameretta. Una malattia rara e severa le aveva rubato le forze, ma non la capacità di sognare.
Era autunno, e ogni giorno l'inferma guardava l’albero fuori dalla finestra, seguendo con lo sguardo le foglie che cadevano una ad una.
Un pomeriggio, con voce flebile, sussurrò alla sorella maggiore:
— Quante foglie sono rimaste su quell’albero?
La sorella, col cuore stretto in una morsa, si avvicinò al letto e le accarezzò la fronte.
— Perché me lo chiedi, amore mio?
— Perché… quando cadrà l’ultima foglia, lo sento… sarà il mio ultimo giorno.
La sorella, trattenendo le lacrime, le sorrise con tutta la dolcezza che poteva raccogliere.
— Allora, vivremo ogni giorno come un dono. E sarà bellissimo...
Il tempo scorreva lento. Le foglie, una dopo l’altra, si staccavano. Ma ce n’era una sola, che restava lì, aggrappata con ostinazione a quel ramo sottile.
Ogni mattina, la ragazza la cercava con lo sguardo. E ogni mattina, quella foglia era ancora lì. Fiera. Presente.
Passò l' Autunno e poi l' inverno, e tornò la primavera… e con lei, lentamente, se ne andò la malattia. La ragazza cominciò a mangiare di più, a ridere, a sperare. Fino al giorno in cui si alzò e, con passi incerti ma decisi, uscì in giardino.
Voleva vedere da vicino quella foglia miracolosa.
E allora scoprì la verità.
Non era una foglia vera. Era una foglia di plastica, dipinta a mano con delicatezza, legata con amore da sua sorella durante una notte silenziosa.
Un piccolo inganno. Un atto d’amore. Una promessa silenziosa che diceva: “Non devi avere paura. Finché credi, nulla finisce.”
Perché la speranza non è fatta di parole. È fatta di gesti invisibili, di fili sottili che legano i cuori. E se tu non riesci più a trovarla, lascia almeno che qualcuno la custodisca per te.
SalVitSantangelo

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