L' Italia che vale.
Negli ultimi giorni quattro regioni: la Puglia, l’Emilia-Romagna, la Toscana e la Sardegna hanno interrotto le relazioni istituzionali con Israele per condannare i bombardamenti dell’esercito israeliano che ha ucciso decine di migliaia di civili nella Striscia di Gaza.
Significa che i rappresentanti delle regioni non vorranno incontrare diplomatici israeliani e che non potranno essere organizzati eventi in collaborazione con istituzioni israeliane.
In particolare il documento approvato dal comune di Bari dichiara non gradita, anche per le prossime edizioni della Fiera del Levante e nei saloni specializzati, la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele o di suoi rappresentanti.
Il presidente della regione Toscana ha annunciato l’approvazione di una mozione per chiedere al governo italiano il riconoscimento dello Stato palestinese, come aveva già fatto il comune di Bari.
Giani intende avviare una legge di iniziativa regionale, che deve essere sostenuta da almeno cinque regioni per essere presentata al parlamento.
A questo punto si è unita la regione Sardegna nel proposito di interrompere le relazioni istituzionali con Israele, e anche l'Umbria, con modalità diverse.
Tutte le regioni sono governate da una maggioranza di centrosinistra, motivo per cui queste prese di posizione potrebbero generare contrasti con il governo, che invece intende mantenere i rapporti con lo Stato israeliano (anche se lo fa con sempre maggiore difficoltà).
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’iniziativa dicendo che la politica estera è una prerogativa del governo, non delle regioni.
Auspico che ci siano altre regioni dignitose e coraggiose.
SalVitSantangelo

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