Antonio Tajani

Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, prima dice all'Iran e a Israele: “Basta, fermiamoci qua”, come se si trattasse di una lite tra vicini. 

Poi è arrivato a dire che il salario minimo sarebbe “una cosa da Paese non democratico”, ignorando che lo adottano 22 Stati dell'Unione Europea, tra cui le principali democrazie occidentali.

È inaccettabile che un vicepremier e ministro della Repubblica parli con tanta superficialità sia della pace che dei diritti dei lavoratori. 

E non dimentichiamo che mentre milioni di italiani vivono con stipendi da fame, il governo Meloni ha aumentato gli stipendi a ministri e sottosegretari.

Questa non è leadership: è distanza, arroganza e disconnessione dal Paese reale.

Chi rappresenta l'Italia nel mondo dovrebbe farlo con competenza e responsabilità.

Tajani, da quando è deceduto il suo padrone, si è sentito sguinzagliato ma resta sempre lui... 

Guardatelo bene: non sembra il fratellino scemo di Gerard Depardieu?

SalVitSantangelo 

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