Il coraggio di partire
Quando si scende in metropolitana,
ci sono treni che si fermano ma, a volte, non sappiamo se salire o no;
treni che sfrecciano veloci e che non possiamo fermare;
treni che ci chiudono le porte in faccia e ripartono senza di noi;
treni sui quali saliamo di slancio o nostro malgrado per paura che la vita ci lasci a piedi.
Il treno come metafora della vita è un’immagine potente e antica, ma che svela un aspetto inquietante: non solo il viaggio, ma il dubbio.
Il treno non è solo movimento, è scelta. Salire, restare, rincorrere, lasciarlo sfuggire.
Ogni porta aperta ne chiude altre, ogni treno preso cancella infinite destinazioni.
La paralisi è l’unico fallimento certo. L’errore non è il treno sbagliato, ma l’illusione di poter restare immobili mentre la vita scorre.
Forse il vero dramma non è la precarietà, bensì la paura di osare. Restiamo fermi, non per saggezza, ma per terrore.
La vita, invece, è movimento: i treni partono e noi con loro. Alcuni saranno sbagliati, altri ci condurranno esattamente dove dovevamo arrivare.
Il senso del viaggio non è sapere la meta, ma avere il coraggio di partire.

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