L' Europa dov'è?

Tutti i Presidenti del Consiglio, dal 1945 in poi, hanno sempre avuto una sorta di deferenza nei confronti dei padroni americani.

Subito dopo la guerra, vi era un debito di riconoscenza da onorare ma sono passati ormai ottant'anni. La Meloni non fa eccezione e non ho dubbi che, se domani Trump le ordinasse di inneggiare a Putin, obbedirebbe.

Abbiamo visto il triste spettacolo dei nostri politicanti che hanno applaudito lo zio Joe e l'amico Zelensky per tre anni per poi affrettarsi ad applaudire il nuovo padrone appena ha sconfitto il candidato che tutti sostenevano alle elezioni.

Comunque la Giorgia è in buona compagnia. Tutti i leader europei, a eccezione di Orban e Fico, hanno calato le braghe agli americani quando hanno ordinato all'Europa di sanzionare la Russia. Draghi, la Von der Layen, Scholtz, Tusk e compagnia bella erano in prima fila a sostenere il suicidio politico ed economico dell'Europa. Macron inizialmente sembrava disponibile al confronto ma poi si è allineato pure lui. Oggi questi servi continuano a leccare i piedi al nuovo padrone e domani saranno amici della Russia.

L'unico che ha mantenuto una posizione indipendente è stato Orban che fin dall'inizio ha rifiutato di suicidarsi per Washington. l'Ungheria non ha aderito alle sanzioni, anzi ha mantenuto ottimi rapporti con la Russia e ha usato la sua temporanea influenza sull'Europa per promuovere i negoziati di pace. La Slovacchia è andata a scusarsi con la Russia e ha promosso un riavvicinamento per riavere il gas. Erdogan non lo considero perché è abile a fare il doppio gioco. 

Ma tutti gli altri? I nostri sono i peggiori ma anche francesi e tedeschi sono stati vergognosi.

Quando si accorgeranno che l'Europa ha tutto da perdere e nulla da guadagnare in questo servilismo costante, allora sarà troppo tardi

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