Cara Meloni ti scrivo...

Sulla falsa riga della Littizzetto, anch'io scrivo una lettera a Giorgia.

Cara Meloni ti scrivo questa lettera, anche se so che ne hai già ricevuta un'altra, quindi vengo da te in pace. 

Intanto non hai ricevuto un avviso di garanzia, ma una comunicazione di iscrizione al registro degli indagati che è come la prima convocazione a una riunione di condominio. Un atto dovuto. 

Se ti può consolare, nella tradizione dei premier italiani, una indagine non si è mai negata a nessuno, quindi tranquillizzati, la magistratura non è contro di te: queste sono le regole.

Eppure tu nel tuo video sembri messa al rogo come Giordano Bruno.

Abbi pazienza, ma tu pensavi che liberare uno come Almasri, un libico torturatore, un assassino, uno stupratore di bambini, uno contro cui il tribunale dell’Aja ha spiccato un un mandato di cattura per crimini contro l’umanità, potesse passare inosservato?

Se tu fossi stata all'opposizione, te ne saresti rimasta zitta?

No, non credo.

Sbraiteresti che ti sentirebbero in tutto il globo terracqueo.

Quando eri all'opposizione hai detto più volte “dimissioni” di quanto Jerry Scotti abbia detto "l'accendiamo?".

Adesso fai la vittima.

Un attimo prima Almasri era in Italia e un attimo dopo è in Libia, libero e felice di prenderci per il culo...

Liberato per ragioni di sicurezza nazionale, ha detto Piantedosi. Io sapevo che per la sicurezza dovremmo arrestarli i criminali, non liberarli.

Lo avessi almeno mandato in Albania, già che ci abbiamo speso tutti quei soldi.

Tu sei più furba di me, ma se trattassi l’immigrazione come un problema da risolvere; se pensassi a quelle persone come uomini e donne che chiedono aiuto e non come a un esercito invasore, forse quelli come Almasri avrebbero meno armi per ricattarci. O no?

Tu dici di non essere ricattabile.

Forse in Italia, ma nel resto del mondo sì.

Ti svelo un segreto: non puoi andare d’accordo con tutti e, soprattutto, non puoi fare accordi con i banditi perché quelli restano banditi e alla fine ti fregano.