Ginevra e Lancillotto

È uno degli amori più tormentati, scabrosi e politicamente scorretti della letteratura.

𝗚𝗶𝗻𝗲𝘃𝗿𝗮 è una donna di straordinaria bellezza, gentile e generosa, con lineamenti raffinati, carnagione diafana, lunghi capelli, occhi verdi e ben proporzionata.

Ma Ginevra è la moglie di re Artù.

𝗟𝗮𝗻𝗰𝗶𝗹𝗹𝗼𝘁𝘁𝗼 è un valoroso e affascinante paladino, protagonista di imprese gloriose e atti eroici.

Ma Lancillotto è il più fidato del re, il primo cavaliere della Tavola Rotonda.

Quando Ginevra viene rapita dal nemico del regno Melegant, è Lancillotto a correre in suo soccorso e a salvarla: da quel momento, tra loro nasce una folle passione.

I due non riescono a stare lontani l’uno dall’altra: combattutti tra il desiderio e il dovere nei confronti del sovrano, cominciano a cercare ogni modo per vedersi segretamente.

Ma quando si è accecati da un sentimento così impetuoso, non si è mai abbastanza prudenti.

Presto Artù scopre il tradimento. Lancillotto riesce a scappare, ma Ginevra viene condannata a morte.

Inconsapevole della morte dell’amata, il cavaliere organizza un attacco contro Camelot per liberarla. A seguito dello scontro tra i suoi seguaci e quelli di Re Artù, l’intero regno viene fatto a pezzi. Molti cavalieri della Tavola rotonda perdono la vita; lo stesso Re Artù muore. 

Quando Lancillotto scopre che Ginevra è morta, si ritira in una vita da eremita e muore molto vecchio e in odore di santità.

Fu grande amore o passione distruttrice?

Comunque la si voglia vedere, la storia di Ginevra e Lancillotto, simbolo di amor cortese, non rimane sospesa nell'ideale ma si concretizza e si consuma in una vera e propria relazione adulterina.

La notte d'amore tra il cavaliere e la regina è tra le pagine più note del 𝘓𝘢𝘯𝘤𝘦𝘭𝘰𝘵.

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