Si nasce e si muore soli
Paolo Conte diceva: "Si nasce e si muore soli. Certo in mezzo c'è un bel traffico".
Un modo simpatico per sdrammatizzare una triste verità.
Sappiamo che spesso anche se si è circondati da persone, interiormente si può avvertire la propria solitudine.
Molte volte le persone che vogliono stare sempre in compagnia, che sono iperattive e non riescono a stare sole con se stesse, lo fanno proprio per sfuggire a quel senso di solitudine interiore di cui hanno paura e che non vogliono affrontare.
Quindi, la solitudine è quella parte di noi che non può essere completamente comunicata all'esterno.
Ci sentiamo soli perché per quanto gli altri possano starci vicino e comprenderci, non possono colmare quel vuoto che nasce con noi, che abbiamo tutti, anche se inconsciamente.
Nascere soli e morire soli può voler dire che la nostra parte più intima rimane incomunicabile poiché ognuno di noi ha un suo modo di sentire e di essere che è unico e non trasferibile agli altri.
Per il resto, si può stare con gli altri, amare la compagnia, la condivisione, l'empatia e questo sicuramente è importante, perché l'essere umano ha bisogno anche di relazionarsi.
Ma chi c'è davvero con te quando sei solo con i tuoi pensieri più intimi e profondi?

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