G. Meloni & M. Salvini, una storia terra-terra

Premessa

Meloni, nata nel 1977, ha frequentato il liceo linguistico Amerigo Vespucci a Roma. 

Questo è quanto i media raccontano, MA NON È LA VERITÀ. 

Premesso che ogni Diploma ha pari dignità, c'è però differenza tra un liceo, un tecnico e un professionale.

Il primo è propedeutico all'università, il secondo potrebbe anche essere bastante ma in genere apre a facoltà ingegneristiche, il terzo è stato concepito come qualificante per una professione. Va da sé che se per diplomarsi al liceo la difficoltà è p.e. 10, per diplomarsi al tecnico la difficoltà è 8 e per diplomarsi al professionale la difficoltà è 6.


Giorgia Meloni

Tornando alla Meloni, la demagogia dei mezzi d'informazione però da fastidio, specie a chi vorrebbe sapere la verità. 

Giorgia Meloni è diplomata presso un’IPPSEOA (l'Istituto Professionale di Stato per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera).

Quindi un Istituto Professionale; può consentirgli di accedere all'università ma certo non la fa brillare di cultura liceale. 

Perdonatemi ma "pane al pane...".

Prima di entrare in politica, lavorava come baby-sitter e barista – due lavori che sì, magari ti insegnano a trattare con la gente, ma che difficilmente ti preparano a governare una nazione. 

È entrata giovanissima nel movimento giovanile del Fronte della Gioventù, l'ala giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), facendo della militanza di estrema destra una vera e propria carriera.

Con il tempo si è fatta largo nella politica grazie alla sua dialettica tagliente e al suo posizionamento sempre più populista e nazionalista. Ma se parliamo di preparazione formale, non si può certo dire che sia stata a sfogliare tomi di filosofia politica. Piuttosto, ha costruito il suo impero personale battendo il tamburo del “prima gli italiani” e della difesa delle tradizioni contro ogni forma di modernità, multiculturalismo e progresso. 


Matteo Salvini

Classe 1973, ha una storia ancora più bizzarra. Si diploma al liceo classico Alessandro Manzoni a Milano e poi si immatricola in Lettere ma gli studi all'Università non li conclude. 

In stile puramente leghista, ha preso il sentiero più “diretto” della politica, fregandosene dell'accademia.

Prima di diventare un volto noto, Salvini ha lavorato per Radio Padania, l'emittente del partito che trasmetteva quella retorica velenosa di secessione e indipendenza del Nord. Sì, il buon Matteo ha fatto il suo tempo a spingere la narrativa anti-meridionale, per poi virare anni dopo sull'intero spettro del populismo nazionalista.


In entrambi i casi, non parliamo di gente che ha avuto un'esperienza lavorativa o un percorso di studi tali da rendere credibili le loro capacità politiche o di leadership su basi tecniche. Meloni e Salvini hanno fatto della loro ascesa politica una vera e propria opera di storytelling populista, puntando tutto sull’essere anti-establishment, anche quando poi, ironia della sorte, si sono trovati al centro del potere.

Di fronte a questi personaggi, non puoi fare a meno di chiederti come diamine si sia arrivati a questo punto, dove la politica sembra più una guerra di slogan e immagini, piuttosto che un’arena per idee solide e competenze reali. E, se proprio devo dirlo, il fatto che entrambi non abbiano mai fatto un vero lavoro fuori dal circo politico rende la cosa ancora più surreale.

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