Omero

Sapevate che nell’Odissea c’è una delle scene d’amore più belle e commoventi di tutta la letteratura? E no, non sto parlando di Penelope!

Omero ci ha lasciato una delle scene d’amore più commoventi mai scritte! 

Vedete, la storia di Ulisse è una storia di viaggi, di avventure, ma soprattutto la storia di un uomo che desidera una cosa sopra tutte: tornare a casa! E finalmente dopo vent’anni Ulisse torna nella sua amata Itaca.

Questo è uno dei momenti più intensi di tutta l’Odissea: Ulisse vede la sua città, vede suo figlio Telemaco che ormai è diventato un uomo. E in quell’istante lo assale un moto di nostalgia, perché si accorge di quanto il tempo sia volato. Ulisse però si traveste da mendicante per non farsi riconoscere dai Proci che avevano usurpato il suo trono. E cosa accade? Che nessuno lo riconosce!

Non lo riconosce suo figlio, non lo riconosce sua moglie, non lo riconosce la sua gente! Tutti vedono soltanto i suoi abiti laceri, i suoi capelli incolti e lo scambiano per un «vecchio mendicante». Soltanto uno, tra tutta la folla di Itaca, lo riconosce: Argo, il suo cane. 

Vedete, per un cane puoi essere un principe, un re o un mendicante, un cane ti ama a prescindere. Ad Argo non gli importa nulla dell’aspetto di Ulisse, non si cura di cosa indossa, di come appare, gli basta sentire la sua voce per riconoscerlo! E subito dopo muore.

Ecco, io mi ricordo che quando lessi questa scena per la prima volta mi commossi. Argo aveva conservato il suo ultimo respiro per Ulisse. 

E sì, in un’epoca di relazioni usa e getta, cose come l’amicizia, la lealtà e l’amore che sopravvive alla lontananza sono incomprensibili. Ecco perché in un mondo tanto cinico, nichilista, narcisista, come quello di oggi è indispensabile avere qualcuno che ci ami per ciò che siamo, e che ci guardi negli occhi con la stessa dedizione che Argo ha avuto per Ulisse.

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