Letteratura russa

Chi non ha almeno una volta nella vita sentito parlare di Dostoevskij, di  Gogol o di Tolstoj? Nella letteratura russa si trovano le domande prime e ultime dell’uomo. È tutto un dibattersi di enigmi, di conflitti e dubbi morali. 

Nei Fratelli Karamazov l’amore familiare diviene odio, ed un figlio assassina il proprio padre per interposta persona.

In Guerra e pace il giovane Pierre si tormenta per capire il senso della vita, mentre Gogol nelle Memorie di un pazzo ci fa toccare con mano la follia.

Gli eroi russi non sono i classici eroi senza macchia e senza paura, ma sono sempre complessi, disperati,  pieni di contraddizioni. Sono buoni, cattivi, folli.  Dostoevskij parla dell’amore e della passione che portano dolore, gioia e tormento. Tolstoj descrive la vita in tutta la sua larghezza, in tutta la sua profondità, in tutta la sua immensità, mostrandone le infinite ramificazioni e spiegandone le caratteristiche, i dettagli, le particolarità, le origini, le sfumature.

Leggendo i classici russi, provo sempre un brivido. Leggere un Tolstoj, un Dostoevskij, un Gogol, un Turgenev, è un’esperienza radicale perché mette in discussione noi stessi, tutto ciò che pensiamo, sentiamo, crediamo. È la più grande esperienza che possa capitarci. Resteranno indelebili Delitto e castigo o la Sonata a Kreutzer di Tolstoj.

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